Non giriamoci intorno: giocare Monster Hunter Wilds su Steam Deck in questo momento (ma forse anche in futuro, perché già in passato RE Engine non ha brillato) è una pessima idea.
Ci si può anche riuscire, ma le performance sono così instabili che non è un’esperienza godibile né che mi sentirei di raccomandare – forse, potreste pensarci giusto in caso non abbiate nessun’altra piattaforma su cui giocare.
In qualsiasi altro caso, è meglio lasciar perdere, perché Wilds ora come ora fatica anche su alcuni desktop e di certo il suo engine non è clemente con i PC handled – al punto che il gioco singhiozza anche sulla potente ROG Ally X con 24 GB di RAM e AMD Z1 Extreme, se può darvi una proporzione della cosa.
Vediamo comunque tutto nel dettaglio.
Monster Hunter Wilds

Steam Deck: sconosciuto
Uscita: 28 febbraio 2025
Genere: gioco di ruolo
Sviluppatore: Capcom
Publisher: Capcom
Cos’è Monster Hunter Wilds
Monster Hunter è una saga che probabilmente non ha bisogno di presentazioni: si tratta di giochi di ruolo dove si dà la caccia a dei mostri all’interno di grandi scenari naturali, raccogliendo risorse e in molti casi anche collaborando in tempo reale con altri giocatori.
Wilds è la più recente incarnazione di questo ricchissimo franchise, che si apre a una regione inedita piena di nuove belve selvagge in terre selvagge (da cui il nome del gioco, ndr), con un nuovo piglio narrativo più approfondito.
Migliori impostazioni per Monster Hunter Wilds su Steam Deck
La mia Steam Deck, dalla schermata Prestazioni, ha FSR abilitato con nitidezza 3.
Schermo
- Modalità schermo: finestra senza bordi
- Risoluzione: 1280×800
- Formato immagine: automatico
- Frame rate: 30
- Frame rate sbloccato: bloccato
Grafica
- Impostazioni grafiche: ottimizzata
- Grafica filmati: non impostare singolarmente
- Ridimensionamento: AMD FSR 3
- Generazione frame: attiva
- Modalità ridimensionamento: Bilanciamento
- Nitidezza: 0,85
- Qualità texture: minima
- Qualità filtro texture: minima (bilineare)
- Qualità mesh: normale
- Qualità pelliccia: bassa
- Qualità cielo/nuvole: bassa
- Qualità erba/alberi: bassa
- Ondeggiamento erba/alberi: disattiva
- Qualità simulazione vento: bassa
- Effetti dell’acqua: disattiva
- Qualità ombre: minima
- Qualità ombre lontane: bassa
- Distanza delle ombre: vicina
- Qualità luce ambientale: bassa
- Ombre di contatto: disattivato
- Occlusione ambientale: no
- Bloom: bassa
- Motion blur: sì
- Effetto vignettatura: sì
- Riflessi avanzati: no
- Dispersione SSSS: no
- Profondità di campo: no
- Nebbia volumetrica: bassa
- Ombreggiatura velocità verticale: prestazioni
Esperienza di gioco
L’esperienza di gioco purtroppo è compromessa dal comparto tecnico. RE Engine fatica a rimanere stabile e l’unico modo per avere un frame rate accettabile è attivare la generazione di frame inclusa nel gioco – che non crea troppo input lag, ma che comunque non nasconde gli artefatti.
Anche attivando l’FSR (impossibile giocare senza) si guadagna qualcosa, ma se tenete l’FSR su Prestazioni Ultra rinunciando alla generazione frame, l’immagine diventa così slavata da rendere l’esperienza tremenda.


Si gioca un po’ meglio, quindi, con l’FSR su Bilanciato che cerca di ripulire gli artefatti e con la generazione di frame, ma anche qui parliamo comunque di una esperienza di evidente compromesso: il gioco non riesce a rimanere con costanza sopra i 30 fps e l’immagine è troppo brutta da vedere per essere vera.
Peccato, perché i controlli si adattano molto bene a Steam Deck e anche l’impostazione del gioco è molto fruibile su una piattaforma portatile da mordi e fuggi, visti i salvataggi frequenti e la struttura a missioni.
La componente tecnica e la resa di RE Engine – come già fu per Dragon’s Dogma II, come ricorderete – però in questo caso fagocitano tutto ciò che di buono il gioco poteva offrire su Deck.
Difficoltà delle impostazioni
Le impostazioni sono molto ricche e suddivise in più schermate: per i neofiti forse sembreranno anche “troppo” ricche, perché ci sono tantissime regolazioni possibili.
Tuttavia, sono comunque presenti dei preset che facilitano di molto il lavoro, e le impostazioni di risoluzione, FSR e generazione frame si trovano immediatamente tra le prime righe.
Purtroppo, non è tanto che il gioco sia difficile da impostare quanto che sia impossibile da impostare per avere performance giocabili su Steam Deck. Al momento, quindi, meglio lasciar perdere.
Ne vale la pena?
Chiaramente no. Se è vero che la struttura di Monster Hunter Wilds su Steam Deck si presterebbe molto bene alla fruizione portatile, lo è anche che al momento la componente tecnica compromette qualsiasi approccio di gioco.
Anche con le impostazioni segnalate, dove comunque si fatica a rimanere sopra i 30 fps con costanza (sia durante le cacce sia in un avamposto), l’immagine è comunque compromessa e molto sgradevole da vedersi, al punto che non mi ero nemmeno accorta di una grotta che avevo accanto mentre camminavo in uno degli scenari.
Per il momento, purtroppo, si conferma ciò che ci dicevano Dragon’s Dogma II lo scorso anno e la beta di Monster Hunter Wilds le scorse settimane: la caccia ai mostri su Steam Deck dovrà aspettare, ammesso che si trovi soluzione per ottimizzarla un po’, visto che il gioco necessita di “pulizia” anche su desktop.
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