Dopo il debutto su PC abbastanza così così per l’originale The Last of Us, non sapevo bene cosa aspettarmi dal debutto di The Last of Us – Parte II Remastered su Steam Deck.
Invece, questa volta Naughty Dog e Nixxes (che ha curato il porting) hanno fatto i compiti a casa per i giocatori handheld, considerando che il ritorno di Joel ed Ellie ha dalla sua anche una modalità grafica specifica per Steam Deck, che gli è valsa l’etichetta di Verificato.
È una Verifica meritata? Pur con i suoi limiti, direi di sì.
The Last of Us – Parte II Remastered

Steam Deck: verificato
Uscita: 8 aprile 2025
Genere: avventura, azione
Sviluppatore: Naughty Dog, Nixxes Software
Publisher: PlayStation
Questo articolo è realizzato grazie a un codice del gioco fornito da PlayStation. Grazie!
Cos’è The Last of Us – Parte II Remastered
Sono trascorsi cinque anni dagli eventi dell’originale The Last of Us: Ellie ormai ha diciannove anni e si è stabilità nel Wyoming, a Jackson, dove vive anche Joel – l’uomo che l’ha protetta mentre attraversavano tutti gli USA nel gioco precedente. Mentre entrambi cercano di abituarsi alla loro nuova quotidianità, degli arrivi inaspettati a Jackson sconvolgono per sempre la cittadina.
Ellie non vuol e non può controllare le sue emozioni e, contro il parere di letteralmente chiunque, decide di partire alla ricerca di vendetta, per scoprire che – in un mondo di infetti assetati di sangue, i mostri più spaventosi rimangono gli esseri umani.
La versione PC, oltre a includere tutta la campagna di quello che per me è uno degli esempi più potenti di scrittura videoludica – perché solo la presenza dell’interazione può rendere così potente questa storia – include anche una inedita modalità roguelike dove vestite i panni dei personaggi che preferite.
Migliori impostazioni per The Last of Us – Parte II Remastered su Steam Deck
La mia Steam Deck, dalla schermata Prestazioni, ha FSR abilitato con nitidezza 3.
Per quanto riguarda le impostazioni, dalle mie prove ho rilevato che lasciando le impostazioni di default in realtà si ottiene un risultato molto buono e molto stabile. In alternativa, vi suggerisco anche queste impostazioni, con cui mi sto trovando bene:
Schermo
- Modalità: schermo intero
- Risoluzione: 1280×800
- Sincronizzazione verticale: sì
- Limite frequenza fotogrammi: 60
- Modalità anti-aliasing: FSR 3.1.3 AA Nativo
- Frame generation: no
- Metodo adattamento: FRS 3.1.3
- Qualità adattamento: Qualità
- Nitidezza adattamento: 5
- Adattamento dinamico risoluzione: no
Grafica
- Preset: Steam Deck
Esperienza di gioco
Ci sono diverse buone sorprese, per The Last of Us – Parte II Remastered su Steam Deck. Sia con le impostazioni di default che con le piccole modifiche che ho testato, si riesce comunque a giocare abbastanza serenamente, senza sacrificare il forte approccio cinematografico del gioco – dove atmosfera ed espressività dei personaggi fanno letteralmente tutto.
Il gioco non arriva a girare stabilmente a 60 fps, pur essendo impostate a 1280×800 (16:10 ottimi per Deck), ma pur mantenendosi tra i 30 e i 40 fps si sposa bene al gioco portatile, perché i suoi combattimenti non diventano mai davvero frenetici e “da sparatutto”: non è semplicemente così che The Last of Us funziona.






Mentre si gironzola, si aggirano i nemici o li si prende alle spalle, avere anche un frame rate intorno ai 40 non è compromettente, e questo va bene insieme al livello di dettaglio grafico soddisfacente che il gioco mantiene su Steam Deck.
Non tutto è perfetto, tutt’altro: il gioco si comporta bene ed è godibile, ma c’è ancora qualche inciampo e sono incappata in dei crash che portano alla chiusura. Per fortuna, TLOU II salva da solo molto spesso e non si rischia di perdere progressi significativi, ma di sicuro c’è spazio per ulteriori patch.
Segnalo anche un’altra cosa bella: le ottime opzioni per l’accessibilità sono da incorniciare anche su Steam Deck. In primo luogo, per il loro scopo iniziale, in secondo luogo perché la possibilità di ingrandire l’interfaccia, di dare contrasto agli sfondi dei sottotitoli o di rendere questi ultimi medi o addirittura giganti è perfetto per chi ha difficoltà a leggere testi su schermi piccoli.
Chiaramente, non ci sono miracoli per la batteria: il gioco sta sempre sopra i 20W, quindi le poco più di due ore di autonomia su Steam Deck OLED sono un buon risultato, ma non aspettatevi una durata particolarmente longeva prima di dover ricaricare.
Difficoltà delle impostazioni
Come accennavo poco sopra, l’esperienza di gioco più bilanciata si ottiene, in realtà, lasciando le impostazioni di Default, con il Preset grafico indicato come “Steam Deck”. In alternativa, mi sono trovata bene con le impostazioni che vi suggerivo, che danno un buon risultato al colpo d’occhio senza oscillare troppo in basso nel frame rate (si rimane sempre tra i 30 e i 40 bassi).
Tra le impostazioni è presente di default la risoluzione dinamica: fa un lavoro abbastanza buono per tenere il gioco stabile, anche se qua e là di sicuro noterete qualche compromesso estetico negli scenari più ampi all’aperto.
Invece, non mi sono trovata bene con la generazione di frame integrata: di fatto raddoppia il frame rate (sta sopra i 50-60 anche all’aperto e in mezzo a una tormenta di neve), ma sono molto sensibile all’input lag e in questo caso si sente in modo molto netto. Se però non siete troppo sensibili alla cosa (io la trovo fastidiosa nei giochi con combattimento in tempo reale), potete anche valutare di attivare questa opzione.
Ne vale la pena?
In realtà sì. Sebbene non ci si possa aspettare performance spaziali, su Steam Deck il gioco risulta godibile quanto basta, senza compromessi o singhiozzi eccessivi. Inoltre, anche se è un AAA in tutto e per tutto, non è davvero “aperto” come alcuni open world, che su uno schermo piccolo risultano piuttosto costretti: gli scenari sono ampi, ma la via per proseguire è lineare e tante fasi si giocano al chiuso e al coperto, dove il gioco si esprime al meglio anche in termini di resa tecnica.
La grande messa in scena e la super espressività dei protagonisti, che bucano lo schermo, rimangono di primissimo livello anche su Steam Deck.
L’unico vero compromesso è accettare di rimanere dalle parti dei 30 fps, ma il livello di dettaglio è buono, i controlli si adattano molto bene e il gioco ha salvataggi frequenti. Insomma, si può giocare con piacere e coinvolgimento anche su handheld – e i suoi bui, sullo schermo dai neri assoluti di Deck OLED, hanno decisamente un loro perché.
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