Nintendo Switch 2non è un PC handheld. Esattamente come i PC handheld hanno la forma di una console, ma non sono console perché sono PC, la regola vale anche al contrario: Switch è una console, un sistema chiuso proprietario, che non ha altre funzionalità all’infuori di quelle di gioco (o di condivisione dell’esperienza di gioco) previste da Nintendo.
Lo scrivo perché ho visto tanti paragoni impropri, anche nei mesi scorsi: tante persone che, ad esempio, si domandavano se convenisse aspettare Switch 2 o prendere Steam Deck (!), e ora alcuni che riferiscono che hanno scartato Switch 2 per prendere magari una ROG Ally. Scelta legittima, ma che avreste dovuto fare a prescindere dai prezzi o dalla libreria di Switch 2 – perché significa che ciò che vi premeva erano i giochi third party, e a quel punto la soluzione migliore è di certo la flessibilità di un PC handheld.
Per le console, di solito, i perni su cui puntare per le vendite sono i videogiochi esclusivi e l’accessibilità dell’esperienza di gioco: chiunque sarebbe in grado di accenderla e giocarci al massimo delle possibilità? In entrambi questi quesiti, di solito le buone console riportano dei punteggi molto alti.
Il paragone ha confronto più che altro per le fasce di prezzo, ma non perché sono prodotti paragonabili: solo perché quelli dei PC handheld sono gli unici riferimenti che abbiamo, in un mondo dove non esistono più console portatili all’infuori di Switch, dei possibili costi di componenti di gioco miniaturizzate, come display, APU e controller integrati.
Premesso questo, volevo discutere di alcuni spunti con voi, avendo già trattato la spinosa questione dei prezzi di Switch 2 (soprattutto per i giochi, i cui costi sono astronomici rispetto alla flessibilità e alle fasce che vediamo sui PC handheld) in un video apposito: volevo ragionare su ciò che Switch 2 suggerisce per il futuro del gaming portatile, e su ciò che i PC handheld possono imparare effettivamente dal suo approccio.
Occhio al display
C’è un segreto di Pulcinella dietro Switch 2 (qui tutte le specifiche ufficiali, qui il mio confronto con i vecchi modelli), legato al fatto che abbia uno schermo LCD da 7,9″ a 1080p, ma non purtroppo un pannello OLED (come quello che ad esempio abbiamo visto su Steam Deck OLED): è plausibile che, da qui a qualche anno, vedremo un modello mid-gen che proporrà la variante di schermo. E, come disse anche ASUS, a volte i produttori scelgono di virare su un LCD perché abbassa i costi, rispetto a un pannello OLED.
Tuttavia, quanto messo in campo per il monitor mi fa ben sperare e alcuni conoscenti che hanno partecipato all’evento di prova a Parigi mi hanno assicurato di essere rimasti molto bene impressionati dal display, rispetto a quello di Switch 1. Ha senso: Nintendo ha promesso 1920×1080 (per capirci, Switch 1 si fermava a 1280x720p, Steam Deck lavora a 1280×800), praticamente con una risoluzione simile a quella di ROG Ally, ma con 1″ in più rispetto ai 7″ scelti da ASUS.

Quando ho testato Legion Go con i suoi 8,8″ ho pensato che il suo schermo fosse generoso ma davvero enorme. I 7″ di ROG Ally e Ally X, in compenso, mi sembrano piccoli: trovo che gli 8″ siano la via di mezzo perfetta, inseguita non a caso da PlayStation Portal o dalla nuova MSI Claw. In tal senso, penso che Switch 2 potrebbe aver fatto centro: un display grande il giusto, senza sacrificare in toto la portabilità, che arriva al full HD e che conta anche su HDR10, refresh rate fino a 120 Hz e VRR per il massimo della fluidità possibile.
Peccato non sia un OLED, ribadisco, ma rispetto al pannello di Switch 1 dovrebbe essere un bel balzo in avanti. È probabile che il panorama handheld, ancora di più dopo questa scelta di Nintendo, trovi la sua dimensione proprio negli 8″ circa: le dimensioni al di sopra richiedono un corpo che sarebbe difficile ritenere portatile, quelle al di sotto sacrificano un po’ il colpo d’occhio su giochi AAA che magari girano alla grande, o sui titoli che hanno interfacce molto ricche.
Tecnologie vs ingombro
Una cosa che mi incuriosisce particolarmente di Switch 2, e che sono impaziente di toccare con mano, è il suo ingombro. Da Steam Deck in poi, ne ho visto tanti differenti: Deck si sviluppa tanto in larghezza per le sue impugnature, Legion Go è titanica, ROG Ally è molto portatile ma un po’ più scomoda sulle impugnature per le sessioni lunghe, Legion Go S è molto comoda, MSI Claw non è niente male in termini ergonomici.
Eppure, Switch 2 riesce a tenere un corpo dallo spessore minimo, di soli 14 mm – praticamente lo stesso della prima generazione. E lo fa nonostante conti su tecnologie molto diverse: non ci è dato sapere quanto possa spingere l’APU NVIDIA appositamente realizzata, ma in modalità TV Switch 2 può arrivare a 4K60 (rimane da capire quanto in upscaling e quanto nativamente), conta su tecnologie di DLSS che ne migliorano la resa e può supportare il ray-tracing su giochi che lo prevedono.
In sintesi: le promesse dicono che può far girare molto bene i giochi in portatile a 1080p, eppure non si è trasformata in un mattone: è spessa 14 mm, come dicevamo, e con i Joy-Con collegati pesa circa 535 grammi. Deck ne pesa 669, Ally 608, MSI Claw 8AI+ con il suo schermo da 8″ arriva a 795 grammi, Legion Go a 854 grammi.
Capisco che Nintendo conti su un livello di ingegnerizzazione molto ricercato, ma se Nintendo è riuscita ad avere un corpo scomponibile, una buona ergonomia, una batteria accettabile (ora ne parliamo), un display da 7,9″ e una dissipazione che consente di sfruttare anche il ray-tracing in un corpo da 14mm e un peso di 535 grammi controller inclusi, mi sembra ovvio che i PC handheld dovranno cercare di fare altrettanto.
Il fatto che, invece, a volte abbiano compromesso la portabilità per inseguire schermi insensatamente grandi (mi viene in mente l’esempio di Acer) suggerisce che si è puntato su una direzione complicata e con poco senso: se voglio giocare su uno schermo così grande e ingombrante, spendo di più e prendo un notebook.
Una portatile dovrebbe essere facile da mettersi nello zaino e ragionare su come rendere effettivamente portatili quelle esperienze di gioco. Se Nintendo può arrivare ai 1080p in portatile su giochi come Cyberpunk 2077 ed Elden Ring (ma anche ai 720p upscalati con DLSS, magari), anche i PC handheld dovrebbero lavorare su come migliorare la dissipazione e il loro ingombro.
Batteria, autonomia e possibile TDP di Nintendo Switch 2
Nintendo Switch 2 avrà una batteria da 5.220 mAh e una autonomia dichiarata che va dalle 2 alle 6,5 ore. Nonostante la capienza sia aumentata, quindi, l’autonomia è più bassa di quella di Switch 1, che dichiarava di farci giocare tra le 4,5 e le 9 ore, prima di richiedere una ricarica.
Anche questo è un aspetto interessante: Nintendo spiega che l’autonomia effettiva dipenderà (ovviamente) dal gioco che staremo eseguendo, perché The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom consuma di più di un Puyo Puyo Tetris, per metterla brutale. È chiaro che il nuovo chip richiederà più energia di quello precedente e probabilmente anche in termini di batteria Nintendo si è mossa per non sforare sull’ingombro.
Secondo voci dopo i primi test (ancora niente di ufficiale), Switch 2 lavorerebbe con un TDP di 10W, mentre Steam Deck ad esempio opera a 15W, con altre (come ROG Ally) che arrivano fino a 25W e 30W – a discrezione dell’utente. Questo significa che la batteria di Switch 2 non è particolarmente capiente, ma anche che i giochi vengono ottimizzati per lavorare a 10W, anziché prosciugarla rapidamente.

Chiaramente, il peso di Nintendo e del necessitare di un porting specifico per Switch 2 si fa sentire – cosa su cui non possono contare i PC handheld, che sono invece semplicemente delle “varianti” di computer, nel piano di sviluppo dei publisher.
Con la forza delle tecnologie di upscaling, mi domando però se le ottimizzazioni che gli sviluppatori raggiungeranno su Switch 2 non possano dare una mano anche alla scalabilità che vedremo in futuro sui PC handheld. Dopotutto, l’opposto secondo me è già accaduto: ho sentito molte persone sorprese dalle performance di Cyberpunk 2077 su Switch 2, all’evento di Parigi. Ma se, anche voi come chi vi scrive, lo avevate già provato su Steam Deck – dove ha addirittura un preset grafico predefinito – non siete sorpresi dal fatto che sia stato scalato così bene per essere giocato in portatile.
Per un confronto sulla batteria, la stima è più o meno questa, calcolata in mAH:
- Nintendo Switch 2: 5.220 mAh
- Nintendo Switch: 4.310 mAh
- Steam Deck: 5.313 mAh
- Steam Deck OLED: 6.470 mAh
- ROG Ally: 5.195 mAh
- ROG Ally X: 10.390 mAh
- Legion Go: 6.390 mAh
Di nuovo, sottolineo che questi sono i dati nudi delle batterie: chiaramente, tutte queste piattaforme hanno un sistema operativo desktop che gira sotto l’eventuale interfaccia di gioco, mentre Nintendo Switch 2 ha un suo sistema chiuso e proprietario. Anche questo, ovviamente, ha un suo impatto sui consumi.
Controller e modalità mouse
Infine, un altro spunto interessante che ci arriva da Nintendo Switch 2 secondo me è quello della nuova modalità mouse dei Joy-Con 2. Sappiamo che l’originale Lenovo Legion Go ha imparato molto da Switch, presentandosi con un corpo scomponibile e dei Joy-Con giganti. Eppure, in un certo senso sembra che anche Switch 2 abbia imparato da Legion Go.
La piattaforma di Lenovo, ricorderete, proponeva nel controller destro anche una modalità FPS, che con un apposito supporto permetteva di impugnarlo come un mouse. Un’opzione utile per gli shooter, i punta e clicca o gli strategici, anche se mancava (un po’ come tutta l’esperienza di Legion Go) di immediatezza. A volte il controller sganciato non viene rilevato subito, o accade lo stesso quando lo si ricollega. Insomma: una buona idea, ma dalla resa ancora un po’ sporca e rudimentale.

Nintendo lavora a quella stessa idea e si presenta con una Switch 2 i cui Joy-Con – entrambi – funzionano anche come dei mouse, se strisciati su una superficie. Anche qui: una cosa geniale per giocare gli shooter come Metroid Prime 4 Beyond, o per godersi anche i giochi cliccosi come un Sid Meier’s Civilization VII.
Visto che Nintendo è andata a costruire su quella feature che è stata un po’ marchio di fabbrica di Legion Go, vediamo come questo sarà reinventato anche dai futuri PC handheld: sicuramente, Legion Go 2 (in arrivo entro fine anno) riproporrà la modalità mouse e speriamo che non sia ancora troppo “rudimentale” rispetto all’immediatezza suggerita da Nintendo. E chissà che, in futuro, non spuntino altri PC handheld scomponibili che avranno un controller-mouse, rispetto a soluzioni come l’inutile mini-trackpad che abbiamo visto su Legion Go S.

