È evidente: la nostalgia dei videogiocatori è un business. Ha senso: ci sono molti giochi che abbiamo amato e che oggi sono difficili da recuperare, che possediamo e che non sappiamo come eseguire, perché le console a cui erano destinati non funzionano più. Rispetto ad altri media, il videogioco rimane un sistema chiuso: se la console a cui un gioco è destinato non funziona, c’è poco da girarci intorno.
In questo contesto, hanno avuto enorme successo le retroconsole portatili votate all’emulazione delle console di qualche decennio fa. Abbiamo visto proposte da produttori come Anbernic o Trimui, e anche AYANEO – celebre per i suoi PC handheld di fascia nera – sta proponendo i suoi modelli premium.
Così, da qualche settimana ho ricevuto un sample per recensire AYANEO Pocket Micro Classic, che si ispira al Game Boy Micro e monta il sistema operativo Android: una soluzione che, come su alcune Anbernic, le permette sia di aprirsi al retrogaming, sia di farvi giocare i titoli Android, se lo volete.
Ha un costo abbastanza importante, ma è anche una console portatile da retrogaming di livello superiore. In questa recensione vi racconto perché.
Disclaimer: questa recensione è realizzata grazie a un sample gratuito della console che ho ricevuto dal produttore AYANEO. Il produttore non controlla né sa in anticipo quello che scrivo e quello che dico nel video dedicato al suo prodotto.
AYANEO Pocket Micro Classic: cosa c’è nella scatola
All’interno della piccola confezione troverete:
- AYANEO Pocket Micro Classic
- Istruzioni
- 1 x cavo USB-C per la ricarica.

AYANEO Pocket Micro Classic: le specifiche
| Chip | MediaTek Helio G99 |
| Sistema operativo | Android 13 (con AYASpace Launcher) |
| Display | 3,5″ IPS 960×640 330ppi 3:2 |
| Memoria | 6GB o 8 GB LPDDR5X 4266 |
| Archiviazione | 128 GB o 256 GB UFS 2.2 |
| Porte | 1 x USB-C 1 x slot microSD |
| Batteria | 2600 mAh |
| Connettività | Wi-Fi 5 Bluetooth 5.2 |
| Dimensioni | 156 x 63 x 18 mm 227 grammi |
Top: qualità costruttiva
AYANEO Pocket Micro Classic viene venduta al prezzo di una console premium ed effettivamente lo è. È un piacere da tenere in mano, il suo corpo metallico rettangolare non ha scricchiolii, imprecisioni, è estremamente gradevole e ben rifinita.
Il display senza cornici incastonato nel corpo dà un ottimo feeling, la risposta dei pulsanti è di altissimo livello. Ottimo anche il dislivello sul dorso tra i tasti 1 i tasti 2, che evita che vengano premuti per errore quelli sbagliati, mentre ho trovato il d-pad molto, molto ben fatto, non rumoroso, preciso. Giocare vecchi picchiaduro o vecchi platform, ad esempio, in questo modo diventa tanta roba. Molto preciso e piacevole da premere anche il bilanciare del volume sul dorso.

Segnalo anche che, nonostante la forma molto precisa, i bordi non sono taglienti e AYANEO Pocket Micro Classic risulta sorprendentemente comoda da tenere in mano. È chiaro che se giocate per tre ore di seguito iniziate ad avvertire fastidio per gli spigoli, ma il fatto che siano smussati e satinati la rende davvero gradevole anche per sessioni lunghe.
Top: display
L’ottima qualità costruttiva si vede anche nel display di cui è stata dotata la console. Ha un rapporto di 3:2 pensato soprattutto per il retrogaming, dove dà il massimo. E un 920×640 IPS da 3,5″ che dà il meglio soprattutto con giochi molto vecchi. Potete emulare anche giochi PSP, per capirci, ma in quel caso i titoli sono pensati per i 16:9 e, come in altre retroconsole con un display dai rapporti simili a questo, avrete delle bande nere.
I colori sono vividi, la risposta del touchscreen istantanea e precisa, la densità da 330 ppi permette di avere testi nitidi e di godere della possibilità, offerta da molti emulatori, di migliorare la qualità mostrata per i retrogiochi, smussandone i poligoni. È davvero un bel vedere, probabilmente il miglior display che ho provato sulle retroconsole, ora come ora.



Top: versatilità
È una piattaforma che monta Android 13 in una versione customizzata da AYANEO – e questo significa che i limiti sono praticamente inesistenti – se non per l’assenza degli stick analogici, di cui parleremo a breve nei flop.
Potete installare software di emulazione per praticamente qualsiasi retroconsole (ma la linea passa per PS2, con alcuni giochi che vanno bene e altri così così, ma dove gli stick analogici servirebbero), potete scaricare app da Play Store, potete praticamente gestire Micro Pocket Classic come un vero e proprio mini-tablet Android, con tutte le logiche che applichereste a qualsiasi altro device con l’OS di casa Google.
Questo potrebbe rendere Pocket Micro Classic paradossalmente utilizzabile anche per il cloud gaming (ma, anche qui, il rapporto di 3:2 non è favorevole e mancano gli stick, per cui dovreste usare il touchscreen), o per vedere video sulle vostre piattaforme preferite, se magari ve la siete buttata in borsa. A tal proposito, però, vi segnalo che manca la presa jack da 3,5mm per gli auricolari, stranamente.
Top: UI ricchissima
Il fatto che Android sia personalizzato da AYANEO fa in modo che sia presente l’interfaccia AYASpace, praticamente un hub gaming dove accedere rapidamente a tutto quello che vi serve per giocare. Potete personalizzare le impostazioni, raggiungere rapidamente giochi ed emulatori, accedere a un menù specifico con una valanga di impostazioni simili a quelle delle console handheld che si richiama con un pulsante.

Gestione del frame rate, della CPU, della GPU, della ventola, del TDP per il consumo della batteria, personalizzazione della mappatura del controller e della sua vibrazione, gestione degli screenshot catturati in-game: c’è praticamente tutto per chi ama divertirsi a personalizzare la sua esperienza, l’interfaccia è gradevole, ben costruita e rispondente – cosa che a volte non succede nemmeno su PC handheld molto costosi, dove i menù delle impostazioni richiamati da un pulsante possono essere un po’ tardivi nella risposta.
Flop: zero immediatezza
Tutto quanto detto in precedenza è valido anche al contrario, chiaramente: essendo una piattaforma molto aperta, potrebbe non essere immediata per i neofiti che si stanno avvicinando per la prima volta a una retroconsole.
Non troverete, giustamente, emulatori pre-installati (molti BIOS necessari per farli andare vivono in una zona normativa grigia), ma dei bottoni che vi rimandano a quelli consigliati da scaricare da Play Store. Tuttavia, ho notato che su Play Store italiano alcuni di questi non risultano disponibili e quindi dovete arrangiarvi da soli.
In pratica, se siete neofiti assoluti, sappiate potrebbe servirvi un po’ per orientarvi, caricare emulatori e le immagini dei vostri giochi, e infine iniziare a giocare. Se invece siete già pratici di retroconsole che montano Android, per voi non sarà affatto un problema – anche perché AYANEO Pocket Micro Classic è sempre scattante e non si perde tempo tra le sue schermate in caricamenti o crash fastidiosi.
Flop: potenza vs assenza analogici
AYANEO Pocket Micro Classic è molto potente e non ha problemi a far girare la stragrande maggioranza dei giochi che ho provato, da PSP in giù. Il chip Helio G99 fa bene il suo compito e oltretutto non ci sono mai fastidi di surriscaldamenti eccessivi e rumorosità.






Questa potenza stride, però, con l’assenza degli stick analogici, rimossi rispetto alla precedente AYANEO Pocket Micro – che costava un pochino di più. Praticamente, questo rende spinoso fruire dei giochi PS1 che prevedevano gli stick, e mina l’esperienza con titoli PSP, PS2 e di generazioni affini, per i quali invece la potenza di calcolo sarebbe sufficiente.
Questo in sé è un peccato: chiaramente Micro Classic è pensata per giochi più “retro” delle generazioni che vi sto citando, ma considerando che la coperta non era affatto corta, tagliare le possibilità della console per un’assenza fisica come quella degli stick è un po’ un peccato. Se vi interessano giochi delle generazioni che citavo, magari potete valutare il modello precedente (e più costoso).
Flop: prezzo
Il modello che ho recensito in questo articolo ha 8 GB di RAM e 256 GB di archiviazione. È anche nella speciale scocca gold, il che significa che il suo prezzo di listino è di $239. Di base, a prescindere dal colore, si pagano comunque $209 per il modello top con le stesse specifiche, o $179 per 6GB e 128 GB,
Non esattamente un prezzo accessibile per una retroconsole, soprattutto se si vuole contare su più RAM e ROM possibile, anche se la raccomandazione è valutare con senso quanto spazio vi serve e a cosa dovete giocare – considerando che, come dicevo, mancano gli analogici e potete inserire anche una micro SD esterna per caricare tutto ciò di cui avete bisogno.
La qualità rimane altissima e non è paragonabile nemmeno alla lontana alla maggior parte delle retro-console economiche che ho testato (che si chiameranno economiche per un motivo): se non avete problemi di budget non ne sarete delusi, ma il prezzo è piuttosto alto.
AYANEO Pocket Micro Classic
AYANEO Pocket Micro Classic è una super retroconsole: la qualità costruttiva è eccellente, il display un bel vedere e il design riesce a unire praticità, portabilità e una dissipazione efficace. Non avrete mai problemi a buttarvela in borsa per portare con voi i vostri retrogiochi, e la sua grande flessibilità – favorita da Android, personalizzato con AYASpace – è di certo un fiore all'occhiello.
Certo, costa molto e la mancanza degli analogici potrebbe essere una rinuncia importante a seconda di ciò che volete giocare, ma è una ottima portatile per dedicarsi alla nostalgia, con il giusto rapporto tra qualità, ergonomia e ingombro.
Pro
- Qualità costruttiva eccellente
- Display splendido per retrogaming
- Una piattaforma Android super versatile
- UI personalizzata per il gaming
Contro
- Non per neofiti dell'emulazione
- Si sentono l'assenza di analogici e jack per le cuffie
- Prezzo molto alto
- Esperienza di gioco8
- Immediatezza6.5
- Portabilità9
- Ergonomia8
- Versatilità8

