Legion Go ci ha fatto innamorare del fatto di essere unica. Fin da quando i PC handheld hanno iniziato a prendersi un po’ di mercato, ciò che ci faceva battere il cuore era l’idea di portarci dietro i nostri giochi preferiti, di goderceli anche spaparanzati sul divano. E non mentiamoci: ovviamente pensavamo anche e soprattutto ai giochi AAA, che però di solito hanno bisogno di un display che gli renda merito.
Quel display è praticamente il cuore dietro tutta l’idea di Legion Go, e sopratutto della sua erede Legion Go 2. Mantenendo il suo approccio ibrido ed estremamente adattabile, che le permette di scomporsi come se fosse Nintendo Switch, la piattaforma di Lenovo si affaccia sul mercato con una nuova generazione che ha il prezzo e le ambizioni da next-gen. Ma il salto nell’esperienza effettiva non è altrettanto marcato.
In questa recensione, come sempre strutturata per top e flop e in cui vi racconto com’è giocare e vivere la quotidianità di gameplay con Legion Go 2, vi spiego passo passo perché.
Legion Go 2: cosa c’è nella scatola
All’interno della confezione è possibile trovare:
- Lenovo Legion Go 2 completa di controller rimovibili
- Base per uso del controller destro come mouse
- Borsa morbida ufficiale per il trasporto
- Alimentatore Lenovo ufficiale da 65W
- Guida rapida
Legion Go 2: specifiche del modello recensito
Il modello che ho recensito e che ho acquistato personalmente sullo store ufficiale di Lenovo (non si tratta di un sample inviato per qualche settimana dal produttore, quindi aspettatevi una copertura a coda lunga sui miei canali e su questo sito) ha queste caratteristiche:
| APU | AMD Z2 Extreme |
| Memoria | 32 GB LP5DDRX-8000 |
| SSD | 512 GB M.2 2242 |
| Display | 8,8″ OLED 1920×1200 (16:10) 144 Hz con VRR 500 Nits, TrueBlack 1000 Certified |
| Batteria | 72 Whr |
| Porte | 2 x USB-C Slot Micro SD 1 x jack 3,5 mm |
| Controller | Rimovibili, con trackpad Controller destro mouse |
| Dimensioni | 295,6 x 136,7 x 42,25 mm 920 grammi circa |
| Sistema operativo | Windows 11 |
| Prezzo | 1.199€ |
Top: display semplicemente clamoroso
Già il display della precedente Legion Go, per quanto IPS, di difendeva molto bene, quando si trattava di rendere merito ai giochi AAA o a quei giochi che hanno interfacce dense e testi piccoli da decifrare. Da poco abbiamo visto come, ad esempio, proprio il display di soli 7″ sia uno dei talloni d’Achille di ROG Xbox Ally, che pur avendo la forza per far girare i giochi AAA li costringe a esibirsi in uno spazio davvero piccolo, che gli toglie respiro.
Ecco: con Legion Go 2 tutto questo non succede. Il display è enorme, tanto quanto lo era quello di Go 1, ma passa a un OLED dove i neri sono spettacolari e la resa cromatica, come vedrete nelle immagini della video recensione che accompagna questo testo, è davvero un piacere per gli occhi.

Anche il passaggio da 1600p agli attuali 1200p per me è sensato: francamente, i 1600p della generazione precedente erano eccessivi, mentre i 1200p si riescono a usare, a volte perfino in-game quando un gioco è bene ottimizzato – tengono bene, ad esempio, su un titolo come Ghost of Tsushima.
Fin dal primo giorno, Lenovo ha posto l’accento su come il display OLED della sua Go 2 sarebbe stato il fiore all’occhiello della sua nuova. top di gamma handheld, ed è una promessa che ha mantenuto. Giocare giochi come Clair Obscur, Alan Wake 2, Kena, Hades II, Silksong e altri dai contrasti forti e la palette di colori accesa è semplicemente uno spettacolo.
Ottima la presenza del VRR e, come nella generazione precedente, ottimo anche il touchscreen: la risposta è sempre immediata e precisa, niente da eccepire.
Top: design rifinito e più comodo
L’asticella era bassa e quindi non serviva sforzarsi più di tanto per migliorare il design della prima Legion Go, ma su questo con Legion Go 2 Lenovo ha comunque lavorato molto bene. Realizzare una macchina con un display così enorme e cercare di farle avere un design elegante, piacevole alla vista e al tatto, mantenendola anche scomponibile, è un compito difficilissimo.
Rispetto alla prima generazione, che era un po’ grossolana e plasticosa con il suo corpo e i suoi controller, Go 2 è molto più raffinata: ha un corpo satinato e gommato a tratti, che dà un buon grip, e non dà più quella sensazione di un grosso blocco di plastica in mezzo a cui hanno infilato uno schermo.

Molto meglio anche il design dei controller che, pur rimanendo grossolani (ma ne parleremo tra un attimo) hanno una texture molto migliorata per il grip e delle curve molto più accoglienti per le mani.
Ho apprezzato anche l’idea di spostare il tasto di accensione sul lato sinistro: lo si preme ancora per errore quando si scollega il controller da quel lato, ma dato che si sgancia molto più spesso quello destro per usarlo come mouse, prima le pressioni accidentali erano molto più frequenti.
Top: approccio unico e straordinario nel panorama handheld
L’unicità di Legion Go non è stata rinnegata da Legion Go 2, ma anzi è messa ancora più al centro. Ora come ora, sul mercato dei grandi produttori più noti non ci sono altre proposte che vi permettono di scollegare i controller come se fosse una Nintendo Switch, o di usare quello destro come un mouse: comodo per la navigazione, per giocare gli shooter, gli strategici e i punta e clicca.
Non aspettatevi la precisione di un vero mouse, questo no, ma la navigazione ne giova – soprattutto considerando che qui non c’è ancora la Xbox Full Screen Experience e dovete giostrarvi con Windows desktop completo e con le sue icone minuscole. In soccorso vi viene, peraltro, anche il trackpad, ottimo rispetto a quello impresentabile di Legion Go S.

L’approccio è quindi ancora la forza trainante di Legion Go 2: chi cerca un display enorme e bello per i giochi AAA, e contemporaneamente la possibilità di giocare usandola come corpo unico (che però è pesantissimo, come vi spiego nel primo flop), usando il controller destro come mouse o scollegandoli entrambi e poggiando la “console” sul suo stand posteriore è impareggiabile. Se il vostro sogno proibito è questo, non c’è neanche da pensarci: Go 2 offre ancora questa possibilità e lo fa piuttosto bene.
Flop: maneggevolezza e portabilità
Per offrire tutto questo, però, è ridicolmente enorme. Non mi viene un’altra sfumatura semantica per spiegare quanto sia davvero enorme. Il problema, chiaramente, è più accentuato anche da persona a persona: io, ad esempio, non ho mani particolarmente grandi e nel mio caso è quasi grottesco quanto i controller siano giganteschi stretti all’interno del palmo. Lo sono meno di quelli di Go 1, è vero, ma rimangono comunque figli di un design che li vede titanici, per abbinarsi alle gargantuesche dimensioni dello schermo a cui si affiancano.
Questo vale anche per il corpo della console in sé: il tablet che è il cuore di Legion Go 2 è spesso quasi 5 cm e quindi bello cicciotto, anche se solido e ben ventilato. Nel complesso, significa che se volete utilizzare Go 2 come corpo intero dovete tenervi sostenuti dai polsi 920 grammi di hardware. Un peso che supera ampiamente anche i già spaventosi 854 grammi della precedente, senza scomodare i 795 grammi di MSI Claw 8 AI+ o i 715 grammi di ROG Xbox Ally X.

Semplicemente, è una macchina titanica, che quasi si fatica a definire portatile. Ottimo che arrivi con la sua borsa, che non è più quella hard-shell di prima generazione: si perde in protezione, è vero, ma si guadagna tantissimo in riduzione dell’ingombro se volete portarvela in borsa, considerando che è già enorme la macchina di per sé. Quando si gioca, però, non ci sono stratagemmi che tengano: così come è stato bello scomporre i controller, poggiarla di fianco a me sul divano e giocare tenendo le braccia stese e a riposo – pur con l’enormità dei due “Joy-Con” nelle mie mani – è complicato andare avanti in Hades II sostenendola con i polsi, a corpo intero, come faccio con qualsiasi altro PC handheld.
Flop: esperienza Lenovo ancora così così
Al design enorme si affianca il fatto che l’esperienza di usabilità in realtà non è praticamente cambiata rispetto alla generazione precedente. Legion Space, l’hub proprietario di Lenovo, era già stato aggiornato qualche tempo fa su Go 1 ed è rimasto lo stesso. Significa che è lo stesso anche quando si incarta in avvio, quando non apre i menù in sovrimpressione per farvi cambiare le impostazioni, quando impostate il monitor per le performance e non riesce a calcolarvi gli FPS: tutti problemi sporadici, ma che possono capitare – e infatti capitano, esattamente come capitavano sulla generazione precedente. Che però costava quasi la metà.
Al prezzo, però, arrivo tra un attimo. Il punto è che l’esperienza non ha guadagnato nulla in immediatezza e questo, nell’epoca in cui SteamOS giustamente si fa amare e ROG Xbox Ally prova a rispondere con la Xbox Full Screen Experience, fa sembrare Legion Go 2 un po’ vecchia nei concetti e nell’approccio. Non vi nascondo che, in questi giorni, all’infuori dei test per queste recensioni, quando volevo giocare ho preferito altre opzioni a Legion Go 2, proprio per una questione di maggior immediatezza e miglior “pulizia” dell’esperienza.



L’approccio nella prima sera è stato particolarmente drammatico, dato che gli aggiornamenti di Legion Space hanno pasticciato un po’ di cose e che sono dovuta andare poi nel BIOS ad aumentare la VRAM, portandola a 8 GB e poi, per curiosità, fino a 12 GB. Prima di farlo, i giochi stavano girando peggio che sulla prima Legion Go e non vi nascondo che ho passato un bruttissimo quarto d’ora.
Si può fare, anche abbastanza facilmente, ma su una macchina da 1.299€ che ci viene descritta come high-end senza compromessi non sono accorgimenti che dovrebbe fare l’utente, semplicemente.
A questo, lego anche l’esperienza d’uso legata ai controller: rispetto alla prima, su Legion Go 2 non mi è mai successo che non riuscissero a sincronizzarsi e che dovessi staccarli e riattaccarli più volte, ma in compenso le cerniere per collegarli e sganciarli sono le stesse della vecchia macchina. Fanno molta resistenza, sono meccaniche e tutt’altro che comode: una soluzione che, nell’epoca di Nintendo Switch 2, non brilla per immediatezza e pulizia dell’approccio, anche se qua parliamo comunque di un problema minore, di pura eleganza e usabilità del design.
Flop: rapporto salto generazionale/prezzo
L’elefante nella stanza di Legion Go 2 è il suo prezzo. L’originale Legion Go debuttava con 8,8″ IPS, un SSD da 512 GB e 16 GB di RAM, con sotto la scocca AMD Z1 Extreme, a 799€. Legion Go 2 debutta con 8,8″ OLED, un SSD da 1 TB e 32 GB di RAM, con sotto la scocca AMD Z2 Extreme, a 1.299€. Ma, per farla breve, nel viverla nella sua quotidianità, l’esperienza di gioco di Legion Go 2 non giustifica né copre un tale salto di prezzo. Semplicemente, il salto in avanti nell’esperienza non va di pari passo con il salto che rappresenta per il vostro portafogli. Il divario di costo è troppo superiore al divario che si ha nell’esperienza d’uso reale.
Anche perché AMD Z2 Extreme, e questo non è colpa di Lenovo, conferma ancora una volta di essere più che altro una mid-gen, una APU che migliora l’efficienza a bassi TDP (ma non quando accade con Intel su MSI Claw 8, per capirci), ma che non compie un balzo tale da giustificare questa spesa, ancora meno per chi aveva già Go 1.

Quando giocate, l’esperienza di certo è più stabile, ma le differenze sono labili, incrementali: sono asterischi, una punteggiatura sistemata meglio su una storia che però rimane la stessa, e non ha niente di davvero nuovo.
Pur col suo design migliorato e il suo splendido display OLED, che a questo punto diventa davvero la sua maggior attrattiva, Legion Go 2 non rivoluziona l’esperienza high-end e meno che mai è quell’esperienza «per chi non vuole compromessi» che Lenovo tratteggiava, in risposta a chi faceva notare il prezzo troppo alto.
I compromessi ci sono ancora, sono grossomodo gli stessi della generazione precedente, ma infiocchettati da un display splendido e un design ugualmente ingombrante ma più rifinito e più gradevole. E, nonostante io sia una che ama queste macchine, fatico a immaginare perfino me stessa – se non avessi avuto un canale come questo, dove comunque i PC handheld fanno parte del lavoro – pensare di spendere quanto richiesto oggi per portarsi a casa Legion Go 2.
Lenovo Legion Go 2 è disponibile (anche se le scorte sono così così nel momento in cui vi scrivo) con prezzi da 1.299€ per il modello con Z2 Extreme.
Legion Go 2
Legion Go 2 ha alcune specificità che la rendono una handheld da sogno: il suo display OLED enorme e il corpo scomponibile, ad esempio, che rendono goduriosi anche i giochi AAA. A frenarla, però, è il fatto che mantenga gli stessi compromessi e le stesse incertezze della generazione precedente: l'esperienza UI offerta da Lenovo è ancora più pasticciata di quella dei diretti concorrenti, l'ingombro è davvero titanico e l'ergonomia, per quanto migliorata in modo significativo rispetto a Go 1, rimane ancora complicata, soprattutto in virtù del peso enorme. Così, al suo approccio unico ed encomiabile, Legion Go 2 unisce qualche dubbio e un salto prestazionale (se di salto si può parlare) che rende il prezzo fuori logica anche per gli enthusiast. Può essere una grande macchina se avete voglia di godervi un pannello incredibile e di adattarla alle necessità di gioco più diverse: se, invece, cercate semplicemente un bel PC handheld su cui giocare, Go 2 vi permette di farlo con ancora qualche macchia di troppo rispetto a quello che vi costa portarla a casa.
Pro
- Display enorme e splendido.
- Il suo approccio rimane unico e super-adattabile.
- Molto più rifinita nel design rispetto a Go 1...
Contro
- ... ma rimane davvero poco maneggevole come portatile.
- Esperienza Lenovo ancora un po' pasticciata nei menù e nell'immediatezza.
- Prezzo fuori da ogni logica e ingiustificabile.
- Esperienza di gioco7.5
- Immediatezza7.3
- Portabilità5
- Ergonomia6.5
- Versatilità9.5

