Il fronte delle retroconsole è sempre più popolato – e i produttori come ANBERNIC ormai praticamente hanno delle release che arrivano su base mensile.
Così, dopo che qualche mese fa ho testato la RG405M, e sul canale abbiamo visto anche la RG35XX SP, ora è la volta di ANBERNIC RG400X H, che vuole proporre a un prezzo super economico una piattaforma capace di farvi rivivere i vostri classici preferiti.
Come se la cava, per i $79,99 che costa su ToRetro? Vi racconto la mia esperienza, con gli aspetti top e flop che ho trovato.
Disclaimer: questa recensione è realizzata grazie a un sample gratuito della console che ho ricevuto dal rivenditore ToRetro.
ANBERNIC RG40XX H Specifiche
Dimensioni | • 16,3 x 7,9 x 1,6 cm • 208 grammi |
CPU | H700 quad-core ARM Cortex-A53, 1.5GHz |
GPU | Dual- core G31 MP2 |
RAM | LPDDR4 1GB |
Archiviazione | 64GB TF/MicroSD |
Display | 4″ IPS 640×480 |
Batteria | Batteria litio 3200 mAh, durata fino a 6 ore |
Connessioni | • 2.4/5G • WIFI 802.11a/b/g/n/ac • Bluetooth 4.2 • USB-C • Micro-HDMI • Slot scheda TF (fino a 512 GB) • Spinotto cuffie jack 3,5 mm |
Altre specifiche | Stick analogici, retroilluminazione RGB |
Top: qualità costruttiva
Se amate il vecchio concetto di console portatili, rispetto alle odierne handheld, per cui potete davvero infilarvela in tasca, sono sicura che il modo in cui è costruita questa RG400XX H sarà di vostro gradimento.
Nonostante sia di fascia molto economica e abbia un corpo interamente in plastica, dà una bella sensazione tra le mani – non sembra insomma di quella “plasticaccia” economica che a volte si trova anche in prodotti molto più costosi di questo.

È anche costruita molto bene: lo schermo si incastona molto bene nel corpo e non ci sono scricchiolii o parti che sembrano fissate in modo approssimativo. Non ci sono neanche spigoli mal smussati o altre cose che ho visto su console di fascia super economica: è costruita bene e dà la sensazione di essere ben rifinita, quando la si prende in mano.
Carina anche l’idea di includere una piccola spia led sul dorso, che vi ricorda se l’avete dimenticata accesa – dato che tende ad andare abbastanza facilmente in stand-by, di default.
Top: esperienza di gioco a questo prezzo
Il cuore di quello che una console deve fare – farci giocare – è una delle parti top di questa ANBERNIC, il che è una buona notizia. C’è qualche eccezione, come vedremo, ma nel complesso si gioca piuttosto bene e lanciando i giochi tramite RetroArch l’esperienza è quasi sempre soddisfacente.
Il display si difende piuttosto bene e francamente non ho notato problemi di bleeding della luce di cui altri hanno parlato nelle loro recensioni: immagino dipenda dall’unità e di essere stata fortunata. Abbiamo uno schermo 4:3 da 4″, in 640×480, ovviamente pensato soprattutto per i giochi davvero vecchi, dato che quelli che nascono con un altro rapporto (come quelli PSP) avranno delle bande nere.


Il rapporto qualità/prezzo, quindi, mettendo insieme la qualità costruttiva, la resa di buona parte delle console che vengono emulate e la durata della batteria (intorno alle 5-6 ore), è più che soddisfacente.
Top: ergonomia
Faccio una citazione a parte anche per l’ergonomia, che con mia sorpresa ho trovato piuttosto bene. Partiamo dal fatto che la console ha un corpo molto piccolo, che potrebbe essere scomodo se avete mani particolarmente grandi.
Nel mio caso, direi che ho mani nella media, ma mi ha sorpreso il fatto di riuscire ad avere una buona presa nonostante non ci sia nessun accorgimento per migliorare il grip, sul retro. Ce n’è uno gradevole, invece, sui bumper e i grilletti, che hanno un accenno di texture antiscivolo – anche se segnalo che i grilletti in realtà sono a loro volta pulsanti e non hanno una vera corsa.
Ho apprezzato anche gli stick simmetrici, anche se sono l’unica parte dove magari si può sentire un po’ di stanchezza se giocate per sessioni lunghe, mentre il d-pad è costruito bene e ben bilanciato, mi è piaciuto anche quando l’ho testato sui picchiaduro: non sarà al 100% preciso, ma non scherzo a dire che si comporta meglio di alcuni d-pad che ho trovato su PC handheld ben più costosi di questa mini-console. E, soprattutto, non lascia mai con il dubbio di non aver completato la pressione del tasto direzionale.
Flop: i giochi in 3D
Venendo alle noti dolenti, invece, la sintesi è che evidentemente le specifiche e il solo GB di RAM non sono sufficienti, per questa ANBERNIC RG40XX H, per far girare bene anche giochi un po’ più dispendiosi tecnicamente, che propongono mondi in tre dimensioni.
Ci sono difficoltà sui giochi PSP, ad esempio, e a volte anche in alcuni su 3DS o Dreamcast, mentre non ho avuto inciampi particolari su PlayStation. E con inciampi intendo che, ad esempio, GTA da PSP non riesce a tenere un buon frame rate, nemmeno attivando i salti dei frame, e vi ritrovate a giocare alla moviola senza poterci fare troppo, anche giocando con le impostazioni per abbassare l’upscaling effettuato dall’emulatore.

Se, quindi, il form factor vi ha fatto pensare a una nuova PSP, sappiate che proprio con la libreria di giochi di PSP potete avere delle difficoltà non proprio piacevoli. Nessun problema, invece, per giochi bidimensionali e classici più “antichi” di quanto non sia la portatile di casa PlayStation.
Flop: UI di ANBERNIC
Tutte le console di ANBERNIC basate su Linux praticamente hanno la stessa interfaccia utente che è, semplicemente, obsoleta. Lo scopo di una interfaccia è aiutarti ad accedere rapidamente a tutto quello che ti è utile per tuffarti nell’esperienza di gioco, ma qua non è proprio così.
Il menù a scorrimento andrebbe aggiornato con qualcosa di un po’ più pratico e, soprattutto, come dissi per la RG35XX non c’è nessun motivo per cui di fianco a RetroArch debba esserci un’altra icona che fa essenzialmente la stessa cosa.
Capisco che molti appassionati se ne fregano e installano altre soluzioni, come Onion, quindi della UI nativa chissenefrega, però avrebbe senso che ANBERNIC rallentasse e ripensasse un po’ a questo aspetto, per il futuro, dando una rinfrescata all’esperienza utente – che non è all’altezza della resa delle sue console.
Flop: gestione del calore
Piccola segnalazione per la gestione delle temperature, dato che ho notato che la console si surriscalda abbastanza facilmente nella parte posteriore destra. Niente di proibitivo, né si tratta di qualcosa che possa compromettere l’esperienza d’uso (non diventa calda come lo diventava la mia ROG Ally, per capirci), ma il calore si avverte.


Il lato curioso è che si raggiunge anche piuttosto facilmente, dal momento che dopo una quarantina di minuti si può iniziare a sentirlo nitidamente. Come dicevo, non ha un impatto sull’esperienza di gioco: non diventa fastidiosa da tenere né peggiora le performance dei giochi, ma mi domando che impatto possa avere nel lungo corso per la vita della ANBERNIC RG40XX H.
ANBERNIC RG40XX H è in vendita su store come ToRetro a $79,99. La trovate in colorazione blu, nera (quella della recensione) o grigia.
ANBERNIC RG40XX H
Non ci sono dubbi che, per chi sta cercando una console tascabile, ma con un ottimo display e anche una buona resa del controller, ANBERNIC RG40XX H possa essere un'opzione interessante – anche considerando che ha un prezzo molto accessibile. Ci sono delle ingenuità, una su tutte l'esperienza utente che è molto "meh", e bisogna essere consapevoli che se volete giocare soprattutto giochi della vostra vecchia PSP, proprio lì potreste incontrare delle difficoltà nella tenuta della fluidità. Accettate queste problematiche, perché magari a voi interessano giochi di tempi antecedenti a quelli di PSP, questa ANBERNIC si difende piuttosto bene e può essere una mini-console sensata per chi vuole portare sempre in borsa con sé i suoi retro-giochi preferiti.
Pro
- Qualità costruttiva ottima, per un prodotto così economico
- Rapporto qualità/prezzo
- Piuttosto comoda
Contro
- I giochi 3D possono faticare
- Interfaccia utente
- Gestione del calore
- Esperienza di gioco6,5
- Immediatezza7
- Portabilità9
- Ergonomia7,5
- Versatilità7